Il concetto è semplice. Non fare nulla ed sarai nello stesso posto tra un anno.
Oppure puoi migliorare dell'1,01% ogni giorno.
Si ma un 1,01% è niente Luigi.
Sì, hai ragione. Facciamo un passo alla volta.
Il segreto nel migliorarsi, in qualsiasi cosa è non essere precisi nel calcolare i risultati o capire quanto impegno ci metti.
L'1,01% in più ogni giorno è una mentalità. E’ un cambio di mindset.
Durante gli anni della Grande Depressione degli anni ‘30, alcuni teorici statunitensi hanno cominciato a sviluppare l’idea che la democrazia potesse essere costruita solo un piccolo passo alla volta. Adottando questo approccio, alcuni omologhi giapponesi hanno deciso di dargli un nome specifico: kaizen, appunto.
L’idea è che per raggiungere un obiettivo, più o meno grande, l’essere umano abbia bisogno di piccoli miglioramenti continuativi.
In origine, il concetto di Kaizen è stato sviluppato per il mondo del business: un’azienda che lo adotta, era l’idea, può migliorare e avere successo nel tempo.
Oggi sempre più spesso viene applicato anche alla vita delle persone.
Per ottenere un miglioramento di lungo periodo è infatti preferibile cambiare poco alla volta, ma in maniera costante. È la perseveranza nel piccolo la chiave del kaizen. Meglio quindi, è la regola, decidere qual è l’1% dell’obiettivo che ti sei prefissato e completarlo ogni giorno.
Mi stai seguendo?
Per cominciare, è importante quindi capire qual è il più piccolo passo che puoi compiere ogni giorno e provare a restare fedele nel tempo al tuo impegno.
Vuoi scrivere un romanzo di 100 pagine?Comincia con una pagina al giorno.
Vuoi creare un brand di moda? Decidi, per esempio, di partire con un catalogo di 20 prodotti: ogni giorno dedicati alla creazione dell’1% di essi.
Il discorso vale anche per obiettivi che non prevedono risultati direttamente misurabili: vuoi dedicare più tempo alla famiglia? Togli l’1% del tempo ad altre attività, ogni giorno, e dedicale a loro.
«[Questo approccio] ti farà sentire meno intimidito e capace di gestire la situazione. Magari ti sembrerà meno esaltante rispetto a raggiungere una grande vittoria, ma i risultati saranno più solidi e sostenibili».
L’idea infatti è anche che il miglioramento piccolo ma costante è fatto per restare, mentre grandi cambiamenti potrebbero concludersi poi con una brusca marcia indietro.
Immagina di voler recuperare la forma fisica. È meglio iscriversi alla maratona senza un adeguato allenamento o cominciare a camminare di più tutti i giorni?
Questo è un concetto chiave di OPERAZIONE FARLALLA e lo volevamo condividere con voi.
In realtà lo abbiamo usato per scrivere un libro. All’inizio scrivere un libro ci sembrava una montagna insormontabile.
Non ti pare?
Poi ci siamo dati un target: 3 pagine al giorno, ma ogni giorno. A prescindere da qualsiasi cosa.
Costruisci l'abitudine
La mentalità dell'1,01% migliore ogni giorno è utile, ma senza un'abitudine non funzionerebbe.
I tuoi risultati provengono da ciò che fai costantemente. Le abitudini automatizzano le attività che portano ai risultati. Le tue abitudini agiscono come un innesco mentale.
Quando la tua mente ha preso l'abitudine, istintivamente sa che è ora di fare il lavoro. Un'abitudine distrugge il bisogno di forza di volontà.
Siamo onesti per un secondo: chi diavolo ha voglia di lavorare?
Raramente si ha voglia di fare qualcosa che prende tempo. Ecco perché abbiamo bisogno di abitudini per sconfiggere il nostro “te stesso” ma più pigro.
Le abitudini ti salvano da te stesso.
Aumenta la tua abitudine dell'1,01% ogni giorno
Quale piccolo miglioramento puoi apportare oggi al tuo obiettivo?
È tutto nella lingua. La chiave è usare parole che non ti sopraffanno, motivo per cui ho scelto la parola piccolo. Probabilmente non puoi sopportare un “grande” in questo momento, dato tutto quello che sta succedendo nel mondo.
Ultimamente un coach, mi ha passato un trucco. Usare “Voglio” al posto di “Devo”.
“Voglio studiare copywriting” nel nostro cervello suona meglio di “Devo studiare copywriting”.
Piccolo in realtà è Grande.
Agire ti aiuta a scoprire il passaggio successivo.
I piccoli risultati si sommano
“L'interesse composto è l'ottava meraviglia del mondo. Chi lo comprende, lo guadagna; chi non lo fa, lo paga. " - Elbert Einstein
Ps: questo era il primo titolo del nostro libro Operazione Farfalla.
L'effetto di composizione non si applica esclusivamente agli investimenti e ai tuoi soldi.
Puoi anche combinare i tuoi risultati con la mentalità giornaliera migliore dell'1,01%.
A me piace chiamarlo effetto snowball.
L'inizio del viaggio verso una meta è dolorosamente lento. Sembra quasi che tu non stia facendo alcun progresso.
Ricordo quando ho cominciato a correre, i miei primi 3 km non li scorderò mai.
3Km in un’ora. Però due giorni dopo sono diventati 3.5, poi 5, poi 10 fino ad arrivare a 21km.
Dopo pochi mesi l’obiettivo diventa sempre più facile.
La cattiva notizia: ci vorranno anni, non mesi. Ma non bisogna mollare.
Quando ho cominciato a scrivere questa newsletter eravamo in 10 a leggerla, oggi in 160.
Concordo con te che 160 non sono niente, ma da 10 a 160 è una crescita. Piccola, ma è pursempre una crescita.
Misura la tua giornata, ogni giorno.
Quando l'obiettivo del tuo sforzo è piccolo, è semplice raggiungere il tuo obiettivo.
La mentalità migliore dell'1,01% ti fa sentire bene con il tuo lavoro.
Alla fine di ogni giornata, prima di andare a letto, mi chiedo: "Il mio lavoro era migliore dell'1,01% rispetto a ieri?" La risposta è si.
Finché ho imparato una cosa, sono migliore dell'1,01% rispetto a ieri.
Perché non puoi misurare la tua giornata in questo modo?
Puoi essere migliore dell'1,01% oggi e misurare i tuoi risultati.
Dimentica però i risultati rapidi. Quelli non durano nel tempo. Se vuoi imparare il giapponese, e impari una frase un giorno e lasci poi per 29 giorni, i risultati non saranno ottimi.
Costanza. Mentre se ogni giorno impari una parola in giapponese, e il giorno successivo un’altra, per 365 giorni, a fine anno parlerai 365 parole giapponesi.
Wow.
La tua vita è creata dalle piccole azioni che fai ogni giorno che passano inosservate alle persone intorno a te.
Trasforma le tue attività quotidiane in un sistema usando il potere dell'abitudine. Pensa al tuo impegno in termini di miglioramento giornaliero dell'1,01%.
Un piccolo sforzo può portare la tua vita in luoghi straordinari.
3 tentazioni (shortcut) da evitare
Per funzionare, il metodo “Ogni giorno” ha bisogno di pazienza e costanza.
Per riuscirci dobbiamo quindi, sottolinea Oppong, rinunciare a tre atteggiamenti che possono ostacolarci.
1. Cercare la soluzione magica
“Sii paziente con te stesso”, ha scritto una volta Stephen Covey, esperto di leadership ed educatore.
Non esistono percorsi facili da intraprendere se vuoi migliorare te stesso.
È fondamentale “abbracciare” il cammino che hai davanti a te, pur sapendo che può essere lungo e faticoso, e godertelo un passo alla volta.
Non ci sono soluzioni veloci, né bacchette magiche: non puoi sfuggire al duro lavoro che richiede questo processo.
«Ogni persona di successo che conosci oggi ha attraversato il noioso, banale, collaudato processo che alla fine porta al successo», spiega Oppong.
2. Darsi obiettivi troppo grandi
Quanti sogni sono andati a sbattere contro il muro di aspettative troppo alte?
Porsi un grande obiettivo può diventare un peso troppo gravoso da portare. Se poi l’obiettivo è decisamente irrealistico la situazione peggiora ancora di più. L’enormità della strada da percorrere per raggiungere la meta può bloccarti, invece di motivarti.
Per il 2021 mi ero posto l’obiettivo di correre una maratona. E ho fallito. Non ho applicato la regola del 1,01% ogni giorno. Senza aver mai corso delle 10km, poi delle 21km, è molto difficile correre una maratona.
È un fatto fisiologico: il cervello dell’uomo si “congela” di fronte a obiettivi troppo grandi.
Pensa a un obiettivo enorme, come quello di risolvere il cambiamento climatico. Immagina di volerci riuscire da solo: come ti senti? È impossibile.
Però puoi pensare alla tua situazione attuale e capire cosa puoi fare concretamente tu: usare meno l’auto, spegnere i dispositivi tecnologici, mangiare locale. Tutte cose perfettamente fattibili e comprensibili per la tua mente.
Quello che devi fare quindi, non è idealizzare il risultato che vuoi ottenere, ma progettare un processo, un sistema, che ti permetta di andare avanti verso il tuo obiettivo, senza fretta. Ed è precisamente quello che riesci a fare con la filosofia kaizen.
3. Cercare una fine
A volte pensiamo agli obiettivi della nostra vita come alla conclusione di un percorso. Ci diciamo “se riuscirò a fare X, allora sarò appagato e felice”. Ma non funziona così, soprattutto con la crescita personale.
Pensa all’istruzione. La scuola elementare è fondamentale, ma concluderla ti aiuterà poco nelle situazioni lavorative della tua vita. E però anche dopo l’università e un master, non è detto che sia sufficiente: ci sarà sempre un nuovo software da imparare a usare o una nuova attitudine da sviluppare per collaborare efficacemente con i tuoi colleghi.
L’ottica quindi deve essere quella di un miglioramento costante, senza un obiettivo “finale”.
Applicherai la regola del 1,01% ogni giorno?
Noi lo abbiamo fatto per OPERAZIONE FARFALLA. Il libro sarà disponibile su amazon dal 15/12.
Come al solito ti ringrazio, se la pensi che la newsletter possa essere d’aiuto a un tuo amico o un tuo caro, condividila pure.
Alla prossima,
Luigi