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#2 Sulle Spalle dei Giganti
“Siamo la media delle 5 persone che frequentiamo di più” Jim Rohn
Proprio per questo motivo ho deciso di creare questa rubrica, dove intervisto persone interessanti per condividere le loro esperienza.
Sulle spalle dei giganti si vede molto lontano.
Continuano le interviste interessanti. Questa volta tocca a Davide Benaroio, conosciuto per caso tramite linkedin.
Qualche tempo fa, nel 2021 postai sul linkedin il perchè leggere tanto e come farlo.
Davide mi contattò per farci una chiacchierata e per espormi il suo progetto 10libri.it.
Mi colpì per la sua sincerità e per la sua proattività. Un ragazzo in gamba con le idee chiare e con la passione per i libri, ma soprattutto un’indipendenza al lavoro.
Per questo motivo, penso che sia un gigante da intervistare, sopratutto ora che è in viaggio per il mondo lavorando in remoto.
Davide Ci faresti un tua introduzione?
In poche parole mi definisco una persona curiosa. Poi se proprio vogliamo c’è la parte più formale di me che ho 28 anni, nato e cresciuto a Bergamo e lavoro da remoto viaggiando.
Ci racconti un pò il tuo percorso di vita e lavorativo?
Fin dagli anni del liceo mi sono appassionato alla creazione di qualcosa. Ho iniziato con il videomaking e fotografia, poi ho scoperto il mondo della tecnologia e delle startup.
Dopo una laurea in ingegneria gestionale ho lavorato come data scientist e negli ultimi 3 anni come product manager per 3 startup diverse (si è capito che sono curioso e mi piace esplorare cose nuove?)
Durante la prima ondata di pandemia nel team in cui lavoravo siamo stati costretti a lavorare da casa, come tanti altri. In pochi giorni siamo passati da vederci tutti i giorni in ufficio a vederci tutti i giorni su Zoom.
Non è stato facile, però nello sconforto generale ho realizzato la grande opportunità di lavorare e viaggiare allo stesso tempo, una mia grande passione. Così ho cercato sempre di più aziende che mettessero al centro il remoto come modalità di lavoro.
Come hai trovato lavoro in remoto?
Ci sono parecchi siti ormai che raccolgono tante opportunità lavorative, solitamente nel settore digital, di aziende da tutto il mondo (basta chiedere a maestà Google “remote jobs” e apriti sesamo!).
L’ultimo lavoro che sto svolgendo l’ho trovato in seguito ad un master online dedicato alla mia professione.
Alcuni consigli generali che mi sento di dare sono:
- È difficile lavorare in remoto come primo lavoro in assoluto, forse meglio approcciarsi dopo almeno una prima esperienza in un contesto in ufficio.
- Da remoto è fondamentale sapere comunicare bene, allena questa competenza fin da subito.
- Lavorare bene da remoto non è semplice ed è una competenza che, come tutto, si impara nel tempo e sul campo. Non scoraggiarti se all’inizio ti sembra tutto più difficile rispetto all’ufficio.
Inoltre c’è sempre da valutare bene se l’azienda è veramente improntata la lavoro da remoto. Lavorare da remoto non vuol dire semplicemente un portatile, internet e poter rimanere a casa. Significa sopratutto fiducia nel proprio team, obiettivi chiari, informazioni accessibili e condivise con tutti e indipendenza sull'organizzazione del proprio lavoro.
Diffidare da aziende dove:
- Puoi lavorare dove vuoi, ma il tuo manager/CEO è quasi sempre in ufficio
- Puoi lavorare dove vuoi, ma sempre online dalle 9 alle 18 e quando ti scrivo mi aspetto una risposta a breve
- Puoi lavorare dove vuoi, ma ogni giorno ci sono in media almeno 4 ore di meeting
- Puoi lavorare dove vuoi, ma "se riesci meglio se vieni in ufficio. Poi vedi tu ovviamente"
- Puoi lavorare dove vuoi, ma abbiamo appena preso un ufficio fighissimo con il ping pong"
Quali sono i vantaggi e svantaggi?
I principali benefici che sto percependo dal lavoro sono:
- Poter lavorare dove si vuole (senza ma)
- Poter lavorare quando si vuole (con degli obiettivi chiari, non legati alle ore passate davanti al computer)
- Poter adattare la routine e approccio al lavoro secondo le proprie qualità e preferenze
Gli svantaggi che vedo sono:
- Necessità di sapere lavorare da soli e in modo indipendente. Ahimè spesso è più faticoso.
- Meno feedback e rassicurazioni rispetto al contesto dell’ufficio.
- Maggiore difficoltà a creare relazioni personali con i colleghi.
Dove ti trovi in questo momento e come stai pianificando il tuo futuro?
Al momento mi trovo sull’isola di Creta, in Grecia. Rimarrò qui con la mia ragazza per circa un mese e poi ci sposteremo per un altro mese ad Istanbul in Turchia. Da Settembre abbiamo in piano di spendere qualche mese nel sud est asiatico, partendo da Singapore, ma ancora non abbiamo deciso l’itinerario completo.
Su quali altri progetti stai lavorando?
Per indole mi sono sempre dedicato ad almeno uno o due “side project”, mi piace sperimentare e realizzare le strane idee che ogni tanto mi passano per la mente. Al momento il progetto che più mi appassiona si chiama 10libri.it. Si tratta di una piattaforma per amanti della lettura e ha l’obiettivo di connettere i lettori attraverso i libri a cui più sono legati.
Cosa è per te il successo?
Domanda difficile. Istintivamente direi che il successo è il raggiungere i propri obiettivi, ma subito vedo che non torna come definizione. Oserei dire che il successo è guardarsi indietro e essere grati per tutta la strada che si è riusciti a fare finora.
Cosa è per te la felicità?
Altra domanda molto difficile. Forse LA domanda difficile per eccellenza. Anche qui non ho una risposta. Come tanti, sono anche io sul mio percorso per rispondere a questa domanda. Ad oggi direi che la felicità è conoscersi, accettarsi e realizzare che fin da subito non ci manca niente per essere felici.
Hai routine particolari che vuoi condividere con i lettori?
Devo ammettere che non ho una vera e propria routine. Soprattutto da quando ho iniziato a viaggiare cerco di adattare la mia routine alle caratteristiche del luogo in cui mi trovo per godermelo a pieno.
Alcune abitudini però che ormai da anni rimangono costanti e in cui credo molto sono:
- Leggere. Più o meno un’ora al giorno.
- Scrivere le idee e riflessioni che mi passano per la testa appena mi vengono. Provare per credere.
- Non fare compromessi, per quanto possibile, sulle ore di sonno.
- Creare tempo per rafforzare le relazioni importanti nella mia vita. Sembra banale, ma tra lavoro, viaggio e altro è più semplice di quanti si immagini darle per scontato.
E' vero che leggi 52 libri anno?
Si, leggo più o meno un libro a settimana e quindi circa 52 all’anno. Sono convinto che la lettura sia una delle attività che cambia la vita alle persone e apre la mente. Purtroppo oggi si legge sempre meno libri. Siamo abituati ad avere tutto subito, ancora meglio se in un comodo video riassuntivo di un minuto e mezzo. Il mio consiglio è di resistere alla tentazione delle strade più “semplici” e di godersi la bellezza per la lettura.
Ho scritto qualche tempo fa un articolo dedicato a questo argomento per i più curiosi —> https://www.davidebenaroio.it/post/come-e-perch%C3%A9-leggere-52-libri-all-anno
Finale libero con tue note.
Grazie Luigi per avermi coinvolto con questa intervista. E grazie lettore se sei arrivato fino a qui l’hai letta! Non posso che augurarmi che qualche riflessioni ti sia piaciuta e che, se non è già così, trovi il coraggio di scoprire cosa ti piace fare e buttarti.
Constato che non esistono scelte di vita giuste o sbagliate e che solo noi possiamo definire cosa è la felicità… beh, tanto vale la pena di provare a fare ciò che ci piace.
Se ti va di conoscere qualcosa in più su di me e rimanere in contatto per email ti aspetto qui —> davidebenaroio.substack.com
Alla prossima,
Luigi
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