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Come essere felice?
Bella domanda.
Ma come non essere felici?
Altra domanda difficile.
Davanti a una vita piena di opportunità, in salute e benestante, come si fa non essere felici?
Non lego mai la felicità a dei risultati o a degli oggetti.
Utilizzo il “Sono contento…”
Secondo i monaci buddisti la colpa dell’infelicità dell’uomo occidentale sia da ricercare in una sorta di confusione mentale dovuta all’eccesso di benessere, che alimenta crisi e dubbi esistenziali.
Che poi è quello che mi domando ogni mattina, per poi entrare nel loop lavorativo.
Ma cosa intendono per confusione mentale?
Il continuo passare da un pensiero all’altro in maniera frenetica, quasi compulsiva, senza soffermarsi su nessuno di questi in particolare.
Una situazione che dà origine al cosiddetto “overthinking“, vero e proprio nemico della felicità.
A me accade spesso. Magari di ritrovarsi sul web a guardare qualcosa che non stavamo cercando.
I monaci buddhisti hanno creato la metafora della scimmia, che è anche un pilastro di qualsiasi forma di meditazione.
La mente umana è come una scimmia.
Le scimmie sono tra gli animali più emotivi in natura e sono in grado di provare le stesse sensazioni dell’uomo: dolore, gioia, euforia, tristezza, paura, ansia, persino la nostalgia.
La scimmia non è sempre nello stesso stato emotivo. Alcune volte sarà felice, altre volte sarà infelice. La mente umana funziona nello stesso modo, con la differenza che ogni singolo individuo può decidere di intervenire sulla propria “scimmia”, ovvero sulla propria mente.
Dal punto di vista dei monaci buddhisti la maggior parte delle persone non ha alcun controllo sulla propria mente.
La scimmia è impazzita: corre dappertutto, urla, vive nel caos.
You are too concerned with what was and what will be.
There is a saying: Yesterday is history, tomorrow is a mystery, but today is a gift. That is why it is called the present.
Quant’è bella questa frase?
Il maestro Oogway (la tartaruga) dice una frase che è diventata per molte persone uno spunto di riflessione molto importante:
“Ti preoccupi troppo di ciò che era e di ciò che sarà: ieri è storia, domani è un mistero ma oggi è un dono. Per questo si chiama presente.”
Ogni anno, oltre agli obiettivi definisco una frase che mi possa aiutare come mantra.
Quest’anno ho deciso di usare questa.
Avere una frase mi aiuta a prendere le decisioni giornaliere, nei momenti difficili.
La scelta della frase non è stata semplice, però con la nascita di mia figlia ho espresso un desiderio: vivere il presente.
Sì perchè molto spesso non lo facciamo, abbiamo mille cose da fare, lavoro, famiglia, amici, hobby etc. Il nostro cervello è in continuo movimento.
Alcune volte non dormiamo la notte perchè pensiamo troppo.
Siamo preoccupati di quello che abbiamo fatto, e di quello che sarà, senza pensare che il momento reale è ora. Il resto è solo una proiezione.
Quante volte ti sei preoccupato per qualcosa che non è accaduto?
Eh Luigi, molto spesso.
Fondamentalmente: Solo oggi tu esisti. Solo oggi puoi dire di essere vivo e solo oggi tu ci sei.
Il tempo presente è l’unica certezza che abbiamo e a cui dobbiamo pensare.
Le parole hanno un significato.
Presente, ad esempio significa dono.
Abbiamo tutti il dono di vivere adesso, questo giorno, che se lasciamo andare poi non c’è già più.
Per questo dobbiamo vivere il momento presente nel migliore dei modi.
Ti è mai successo di aver avuto un rimorso per non aver vissuto a pieno un momento?
Qualche volta sì Luigi.
Solo nel presente possiamo agire, il passato potrà fornirci dati e informazioni per evitare errori e accumulare esperienze, ma mai soluzioni.
Se concentriamo unicamente le nostre energie su quello che forse sarà o potrebbe essere, rischiamo di perdere le opportunità di cui è già ricco il presente.
Anticipare e pianificare troppo nei dettagli inoltre toglie gusto alla vita, ci distrae dai segnali, da quelle coincidenze e dai quei cambi di programma nei quali sono nascoste lezioni preziose e incontri magici.
Come fare dunque per vivere pienamente il presente?
Dobbiamo “uscire dalla mente” e aprire i sensi.
Vivete adesso senza preoccupazioni. Siate felici, sempre.
L’articolo Non pensare di qualche mese fa ha ispirato alcuni lettori a intraprendere la pratica della meditazione, con dei feedback stupefacenti.
Sono molto contento, è per questo che ogni settimana scrivo UnaTantum. Piantare dei semi di riflessione.
Per questo motivo stiamo lavorando con Giuliano ad un libricino sulla meditazione. Maggiori informazioni seguiranno.
Prima di chiudere voglio condividere un piccolo esercizio che utilizzo molto spesso, quando capisco che la mia mente sta viaggiando troppo. Quando la mia scimmia sta passando da un pensiero ad un altro.
E’ un esercizio che puoi fare ovunque, in auto, in tram, a casa, in ufficio o al parco.
Ti aiuterà a riportarti al momento presente.
Inizia mettendoti in una posizione comoda. Imposta un timer per 2 minuti. Se puoi non mettere un allarme con un suono forte. Ci sono molti suoni su YouTube o spotify che sono soft.
Chiudi gli occhi per non essere distratto. Rilassati e osserva se noti aree che sembrano tese o rigide. Se lo fai, prova a inspirare e ammorbidire quelle aree.
Solitamente le spalle e la tempia sono molto rigide, ecco perchè alcune volte abbiamo dei doloretti.
Fai una sorta di scan del tuo corpo e nota come si sente la schiena contro la sedia o come si sentono i piedi che toccano il pavimento. Notare la leggera attrazione della gravità.
Inspira attraverso il naso ed espira attraverso la bocca.
Nota come il respiro scorre senza sforzo. Nota la tua pancia che si alza e si abbassa.
Presta attenzione a come ti fa sentire questa rapida meditazione mentre apri gli occhi.
Ora sei tornato al momento presente.
La meditazione non deve essere complicata e può essere semplice come fare una respirazione profonda o fare una passeggiata consapevole.
Il miglior punto di partenza è dedicare un pò di tempo della tua giornata per centrare i tuoi pensieri e focalizzare la tua consapevolezza.
Più pratichi queste semplici tecniche, meglio ti sentirai riguardo alla tua pratica di meditazione.
Sicuramente troverai due minuti al giorno per provarci, o no?
Alla prossima,
Luigi
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L’articolo più letto non è più Affila la tua lama, ma Non pensare. Che storia. Forse la meditazione sta facendo effetto.
Tu sei un uomo felice?
Questo mi chiede mio figlio di quattordici anni in piena ed esplosiva adolescenza.
Ma c’è veramente un modo per essere felici?
C’è.
Un mio amico questa settimana mi ha rinfrescato un concetto importante: accettarsi, perdonarsi, ringraziarsi ed amarsi.
Siamo cresciuti con un occhio al passato ed uno al futuro.
Siamo diventati emozionalmente strabici.
Potenzialmente basta raccogliersi nel presente e respirare per iniziare a diventare amici della nostra scimmia ed essere ogni giorno un po' più felici...
... e comunque, come dicono gli ACDC, "It's a long way to the top (if you wanna rock 'n' roll)".