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12 Ottobre, Vienna.
Kipchoge, dopo aver battuto il record di una maratona sotto le due ore, con un tempo di 1 ora, 59 minuti e 40 secondi, chiude la sua intervista con:
“Personalmente, Io non credo nei limiti” continuando con “…quando lavori sodo, quando ti concentri davvero, quando fissi le tue priorità in alto, quando in realtà stabilisci i tuoi obiettivi, li metti nel tuo cuore e nella tua mente allora li raggiungerai senza alcun dubbio”.
Applausi per lui. Tutto vero, però quando all’epoca ascoltai questa intervista rimasi colpito da una cosa.
Eliud non menziona per niente il Team.
Si perchè, per poter raggiungere questo record, l’atleta Kenyano è stato supportato da un team pazzesco. Dai pacemakers, a un team di ingegneri sia per le scarpe create ad hoc per questo record, che per la tecnologia usata per stimolarlo a seguire il suo obiettivo.
Questo è quello che accade spesso durante le nostre giornate.
Ci dimentichiamo del team.
Sia sul lavoro che nella vita privata, vediamo Boss e Colleghi prendersi i meriti per gli ottimi risultati, senza menzionare che questi da soli non sarebbero arrivati.
Quando qualcuno mi chiede, come faccio: a scrivere, fare i video, a correre e a coltivare la passione della scrittura, sapete cosa rispondo?"Io non ho nessun super Potere, ma mia moglie Marilda sì”.
Si perchè senza di lei non avrei raggiunto nessun risultato.
Come, anche se con un’ottima idea per il libro “Operazione Farfalla”, senza l’aiuto di Giuliano, oggi non sarebbe stato possibile pubblicarlo. Titolo per l’appunto trovato da Giuliano.
Sì perchè sarei pure stato bravo ad avere l’idea, ma poi c’è un lavoro dietro fatto da Giuliano, che senza di lui, oggi Operazione Farfalla, sarebbe solo un file word sul mio pc.
Kipchoge nella sua intervista non menziona il suo team di 40 persone che lo hanno seguito dal primo km come una sorta di navata per dettargli il tempo.
Non menziona la macchina che andava avanti con un laser puntato sull’asfalto per rimanere concentrati sull’obiettivo.
Non sto dicendo che lui non ha contribuito anzi.
Ma da solo ce l’avrebbe fatta?
Quando si raggiunge un risultato tutti i dettagli contano.
Antonio Conte (un maniaco dei lavori in team e dei dettagli) durante la sua esperienza alla Juventus ha parlato molte volte dei magazzinieri, di chi tiene puliti gli spogliatoi e di chi pulisce il campo dopo un allenamento.
Dal primo all’ultimo.
“Eh Luigi hai ragione, ma io non sono il capo”.
Hai perfettamente ragione, ma è nei piccoli dettagli che tu puoi essere il capo, in qualsiasi momento.
Se oggi hai raggiunto un qualsiasi risultato è grazie a qualcun altro che ti aiutato.
“Eh io mi sono fatto da solo” (suona un pò Pippo Baudo)
Sicuramente ti sarai fatto da solo, ma un genitore, un collega, un amico o il tuo partner sono stati presenti anche solo per un attimo.
Facci caso.
Ci tengo molto al lavoro in team, credo che tirando le corde giuste di ogni persona, si possono raggiungere obiettivi importanti.
Molti preferiscono lavorare da soli, ma ricordo che quando mandi un’email o un messaggio, dall’altra parte, c’è una persona (umana) che deve fare qualcosa per aiutarti.
A casa e a lavoro, uso questi consigli per creare una squadra efficace:
Premia il lavoro di squadra e fanne una priorità
Chiarire ruoli, responsabilità e ruoli
Stabilisci obiettivi chiari
Comunica, comunica e comunica
Condividi le scelte
Costruisci fiducia nel team, anche quando ci sono gli errori
Celebra le differenze
Esamina i risultati, costruisci un feedback e crea processi.
Se non sei tu il capo, non ti preoccupare. Anche con il tuo capo devi fare squadra, quindi sai cosa fare.
Credi nel teamwork?
Chiudo come al solito con un aforisma:
Sei vuoi andare veloce, corri da solo. Se vuoi andare lontano, corri insieme a qualcuno.
Alla prossima,
Luigi
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Mostra i tuoi colori e investi nel tuo futuro: Se non l’hai fatto ancora, puoi acquistare Operazione Farfalla, per il quale sono Co-Autore insieme a Giuliano Olivotto.
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L’articolo più letto non è più Affila la tua lama, ma Non pensare. Che storia. Forse la meditazione sta facendo effetto.
Tutti (ma proprio tutti) quelli che hanno letto Operazione Farfalla mi chiedono come abbiamo fatto a scrivere un libro a quattro mani. Il segreto è semplice: abbiamo lavorato come un team. Lo siamo stati, lavorativamente parlando, e probabilmente resteremo per sempre il team G.O.L.D. Solo l'insieme delle nostre idee, talenti e perseveranza ha portato alla realizzazione di questo progetto. In un prossimo futuro magari cercheremo di razionalizzare e spiegare per bene come tutti possano fare quello che abbiamo fatto noi unendo le diversità perché... l'unione fa la forza!